destionegiorno
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L’Etna l’ha vista nascere e crescere tra le nere pietre laviche e sotto un cielo blu, adesso vive a Favara in provincia di Agrigento all’ombra dei templi e con lo sguardo volto all’azzurro mare. Ha due meravigliosi gioielli: le sue figlie. Scrive per moti d’animo che non riesce a frenare, tiene ... (continua)
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Nunziata Mannino
Le sue 199 poesie
| Amore
intorno sparso
si offre come morso
all'anima dell’altro,
a chi lo cerca affamato
e a chi lo ha già trovato
e delle anime cibo succulento è divenuto
Rapisce corpi e cuori in un momento
alla ricerca infinita
di un piacere che
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| Semmai ci fosse
stradina avvezza
ad essere percorsa
dalle tue mani
al cuore mio...
io chiuderei la porta.
Riceverti non voglio,
l'albergo del mio cuore
non ha più posto,
un gelo di cristallo
ha fatto prigioniero
su torre
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| Figli,
speranze ravvisate tra i lunghi capelli
le testoline piegate sui primi libri di scuola
le fatiche copiose di un lungo cammino
all'alba tanto commovente da guardare.
Figli,
da guidare come fossero ubriachi
insicuri sui passi veloci.
Ti
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| E sognavo di te prima che gli occhi
ti cadessero dentro
sublime veste indossavi
al ripetuto appuntamento di ogni giorno
dal finestrino della corriera.
Eri un mare di verde umido
prato sotto il noccioleto
senza macchia o grigiori di cemento
solo
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| Memori a noi,
non certo ricercarono
d'apparire,
non certo amarono
la loro storia
nei libri delle atrocità
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| L'ombra dondolante
accompagna quell'uomo tremolante
il sostegno
un braccio del figlio
e un curvo bastone d'appiglio.
Gira l'angolo,
la sagoma scompare
nella strada
l'inanimato riappare,
l'immagine resta nella mente
come un timbro
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| Se potessi ricordare insieme a te
or che ti ho rivisto...
I tuoi pensieri antichi
illuminerebbero i miei
e ti regalerei
un po' di luce anch'io.
D'improvviso
come gemello pensiero
il nostro ritorno sereno al passato,
a due mani,
a
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| Sentu forti du me paisi
a nostalgia...
Paisi, chi cca, piaci sulu a mmia.
Pacenzia, mi dicu 'tra la testa
lu so ricordu
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| In quell'abbraccio mi si sciolse il cuore.
E in pochi istanti potei tornar bambina.
Quel viso dolce
della mia maestra
faro di luce della mia infanzia
le spalle curve nel fiero portamento, vidi.
-Le voglio bene-
le sussurrai all'orecchio e una
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| D'improvviso il suono cristallino
di una voce di bambino
irrompe...
a melodiare con speranze
il lamento di una morte,
con occhio furtivo si gode
di questa
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| Rose d'inverno
accoglienti e rare
dentro ospitate
in spazio angusto
vellutata e gelida
neve caduta
quasi ladra del vostro colore
intingersi vuole
pennello di pittore
dentro voi
calde e cromatiche
aperte
al vento spazzino
alle nuvole
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| Cosa eravamo tempo fa
futuri attori della nostra vita, chissà,
quando
un po' architetti senza fantasia
e piccoli incontri ciechi
e preludi chiusi al divenire
smettemmo.
Sarebbe bello
rincontrarti adesso
nella maturità di ciò
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| All’imbrunire
l’attesa dolce
di qualcosa d’aspettato:
dicembre, la neve, il Natale.
Un' attraversata breve
per me oceano sconosciuto
lo spiazzo più grande del mio paese
mi portavano a Lui,
un bimbo come me
e già lo sentivo
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| Gatto che alla grande finestra
tradito da quel vetro insegui
le luci colorate di un presepio
a dicembre tornato.
Forse sogni di trovarti
tra quel muschio verde
e la fontana da cui rifuggi l’acqua,
saltelli ad acchiappare
stornelli
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| Fiori incantati,
selve incontaminate,
sequenze di natura
bagnano la secchezza
delle mie lacrime.
Tra le foglie
distinguo altre foglie,
caleidoscopiche forme
sugli occhi cadono
e intrattengono lo sguardo
sordo a rialzarsi.
Stille di
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