destionegiorno
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L’Etna l’ha vista nascere e crescere tra le nere pietre laviche e sotto un cielo blu, adesso vive a Favara in provincia di Agrigento all’ombra dei templi e con lo sguardo volto all’azzurro mare. Ha due meravigliosi gioielli: le sue figlie. Scrive per moti d’animo che non riesce a frenare, tiene ... (continua)
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Nunziata Mannino
Le sue 35 poesie in Impressioni
| Cattedrali di miele
nel cielo di settembre,
coronano il sole
che fugge al tramonto
partorendo sogni che sfiorano
le ali d’uomo.
Nati sono nel pensiero
sfumato del vespero
i mille e tanti desii,
con forza si donano
ai ricordi macchiati
di
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| Credimi, oggi,
forse non lo sai,
il sole mi ha parlato di te
scaldandomi il cuore
attraverso foglie
stanche dal vento
mi ha raggiunto
e scavato gli occhi
strada maestra
del nostro amore
in attesa costante
nel manto della
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| Mi involo,
leggerezza di vele
s'accinge compagna
sull'onda serena
e lungo il sentiero
del vago orizzonte
una barca a spezzare
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Punta lo sguardo
oltre e canta la felicità
di un orizzonte intriso
di nuvole e mare
rosso fuoco.
Fissa i clamori
giocosi di fiamme
su tremule acque
l’impossibile fertile
abbraccio di novelli colori.
Bevi l’incontro
dai tuoi occhi
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Delicate sinfonie di riva
solfeggi la sera
alito di vento
come sposo all’altare
pronto al suo danzare.
Al mutare della voce
brividi di cento stelle cucite
con un bacio alla mia pelle
lentamente deponi
nel fremito della brezza
per me dolce
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| Quando declina il giorno
e cecità copre il guardo
tu sola nascondi
segreti avviluppati
nelle spire profonde
delle ceneri diurne
e riannodi scintille di fuoco
vaganti nella terra di nessuno.
Realtà effimere sciorini
nei giochi
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| S’infiamma la collina
col vespero saluto del sole
e s’alza un intreccio di lumi
l’abbraccio dell’ultimo raggio.
S’alzano boriose le luci cittadine
padrone della vita notturna
dissetano la sera accendendo
euforiche piste al neon
sui passi
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| Non è più tempo
di inventare nuove melodie
armoniosa stasi
ha cristallizzato le meraviglie
cantate da noi
sul dorso di lune romantiche
e nel ricordo
stillano ancora miele le notti
vissute insieme.
Ricca se ne adorna la
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| Occhi da marinaio
muso odorante
sul selciato salmastro
vaghi tra carezze d'onda
e vento marino.
Di piedi veloci
seguace compagno
nella rete a riposare
piena di buchi
buona per la cuccia famiglia
tra le dita di chi ti accoglie
e ti dona una
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| Mollemente ondulante
una donna in bianco s’avvia
tra le viuzze della Vucciria
in un istante
prigioniera di un abbraccio
contagioso
seminato in disordine brioso
il collo lievemente piegato
presagio di uno sguardo affascinato
inerpicato sul
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| Pennellate di stupore
tra i volti giocondi
di infanti sui banchi
e applausi incerti
guardando sottecchi
assenso di adulti.
E’ festa voluta da cuori gentili
quei fiori
ogni petalo un grazie
e sono carezze che volano
dai muri dorati
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| Lontane le gioie
sincroniche ai giorni
di alba alla vita.
Ripesca tumulti
nei sogni che
in fretta s'appicciano al cuore
in fuochi di note d'infanzia.
Risate rinate
in sonoro meriggio
cadute su raggi di polveri lievi
alzate dal sole
amico
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| Nella corporeità di un muro
ricerco una sinuosa parvenza di vento
che tremula
si muova a scomporre
il silenzio alato che scorre
nelle mie vene.
E d’un tratto
un inchino di pianta
di foglie palmate ombrose e giganti
disseta l’arsura
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| Dolcezze stillano le anime in coro
voci s’innalzano
come lusinghe di indole divina
volteggiano nell’aureo palco.
Note di miele si muovono
come onde impenetrabili agli occhi
su strade di fremiti vocali
a raggiungere i cuori.
Cullati da Erato ed
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| Vecchia stazione dormiente
nessuno stridio rovente
sui binari poggiati a riposare
dai lunghi viaggi estivi
come rivoli aperti sul mare.
Una chitarra e le voci
su improvvisati cori.
Eri tu lungo treno
apparso all'orizzonte
e le nostre mani
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